“PSICOTERAPIA SENSO MOTORIA” PER SCOPRIRE COME LA SAGGEZZA DEL CORPO PERDUTA POSSA ESSERE RITROVATA E UTILIZZATA PER VIVERE…NON PER SOPRAVVIVERE !

Se mi chiedessero i titoli di 10 libri da consigliare, che ritengo indispensabili ( leggo con piacere da 6 anni…ora ne ho 71), libri che ritengo particolarmente utili a uomini, donne che siano genitori, singoli etero e omo, insegnanti, formatori, consulenti e, ovviamente, psicoterapeuti…A TUTTI!….Non saprei quali altri 9 titoli scegliere ma di uno sono certo…. “Psicoterapia senso motoria” .

Il volume è di più di 600 corpose pagine. E’ principalmente indirizzato a chi sa già di psicoanalisi o è psicoterapeuta ma credo che una buona motivazione per impegnarsi nella sua lettura può portare ottimi risultati per tutti. Leggere i suggerimenti delle parti dedicate alle esercitazioni pratiche sarà utile ad ognuno se interessato al miglioramento delle proprie potenzialità psichiche attraverso la presa di coscienza di come il nostro corpo può recuperare in pieno la sua “intelligenza” piegata da affettività inadeguate o traumi.

L’ho già proposto a voce ai miei figli e generi, al dentista, all’insegnate di yoga e al mio amico che ha una agenzia di comunicazione…Ora a voi!
“Psicoterapia senso motoria” di Pat Ogden e Janina Fisher.

Per qualcuno il concetto fondamentale potrebbe essere acqua calda ma la riflessione e le applicazioni che il testo fornisce sono preziose per trovare in sé stessi la possibilità di sfuggire da catene antiche che ci costringono, troppe volte, a “sopravvivere”. Seguendo il testo possiamo impadronirci degli strumenti mentali e fisici per spezzare queste catene e acquistare la coscienza del “ vivere”.
L’idea di fondo è: se riusciamo a modificare la dinamica somatica attraverso l’utilizzo cosciente delle potenzialità del corpo, scoprendo la sua intelligenza e saggezza ricabliamo i circuiti neurali e li rendiamo adatti a fuggire gli stati in cui ci sentiamo inadeguati e sotto stress, attivando reazioni più efficaci.

Acquisendo tale coscienza, potremmo ridurre disagi, confusioni, paure, fobie. Yoga, meditazione, danza, arti marziali un qualsiasi programma di allenamento fisico sappiamo che ci permettono un efficace sbocco alle tensioni, allo stress, attivando il rilascio di endorfine attivando la possibilità di sentirci bene migliorando depressione frustrazioni e rabbia diventando capaci della loro gestione. Il programma proposto nel volume, con le sezioni di esercitazioni pratiche , diventa prezioso per prendere questa coscienza.
Alla base della terapia psicomotoria c’è l’affermazione che gli schemi fisici che utilizziamo nella comunicazione e nelle operazioni di previsione del futuro, rispecchiano ed evidenziano la storia del nostro passato dall’inizio della nostra vita da quando non potevamo ancora parlare e potevamo solo comunicare con segnali espressi con modificazioni somatiche come il pianto con le sue modulazioni o il sorriso con le sue variazioni.

Tali comportamenti hanno cablato nel nostro cervello circuiti neurali che vengono attivati al riproporsi di stati comunicativi che abbiamo già vissuto e che ci hanno dato la costrizione all’adattamento condizionato dalla necessità della sopravvivenza..
E’ a quella età che dobbiamo risalire, se vogliamo capire come alcune difficoltà relazionali e di accettazione di sé stessi ci impediscono di vivere il qui ed ora con serenità.

Quello che ci aiuta a fare Pat Ogden è osservare il linguaggio del corpo e le sue sfaccettature per evidenziare gli schemi di tensione, i movimenti, i gesti, la postura, il respiro, il ritmo la prosodia le espressioni del viso la deambulazione e altre sequenze di azioni e reazioni.
Ci aiuta a superare quelli che possono essere i i “terrori muti” che ci condizionano e che spesso abbiamo dimenticato, dei traumi sorti nelle relazioni precoci con le figure di attaccamento.

L’autrice ci aiuta con una organizzazione del libro particolarmente pratica con serie di esercizi che propongono a ciascuno una modalità per affrontare e superare quelle abitudini fisiche, automatiche che limitano la capacità di creare nuovi significati e quindi nuovi comportamenti e di poter così affrancarsi dalla schiavitù in cui il futuro non e’ che il ripetersi del passato e non una sua modifica cosciente.

Una citazione riportata dal libro: “Attraverso il sistema protettivo anticipatorio siamo in grado, più o meno, di sopravvivere. Ma molte persone sono anche, più o meno, incapaci di vivere un pieno coinvolgimento del dipanarsi della vita viene inaridito di significato da parte dei residui emozionali del trauma dello sviluppo che, in età adulta, svolgono la funzione di perenne monito del fatto che non si può dare per scontata la stabilità del sé . Questi residui richiedono che la vita sia maneggiata con vigilanza, piuttosto che vissuta con spontaneità” (Bromberg)

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